giovedì 27 febbraio 2014

Quando la burocrazia uccide

Burocrazia infinita e lenta
Eduardo, un panettiere di Casalnuovo di Napoli, giovedì scorso si è visto entrare nella sua panetteria due funzionari dell’Ispettorato del Lavoro. Gli ispettori hanno dato un’occhiata al suo negozio e hanno trovato una donna che in quel momento stava lavorando dietro al bancone senza un regolare contratto di lavoro: era la moglie di Eduardo.

Lei dava una mano al marito per contribuire a mantenere la loro famiglia, tre figli piccoli sulle spalle.

I funzionari hanno iniziato a scrivere il loro verbale seguendo l’iter burocratico stabilito, senza tener conto del caso specifico.

Dal racconto dei fatti emerge che la moglie di Eduardo abbia chiesto di soprassedere perché era lei che volontariamente aiutava Eduardo e non lui che la stava sfruttando. Gli ispettori non hanno sentito ragione e hanno comminato una sanzione di 2000 euro da pagare subito (entro le 24 ore) e una sanzione accessoria di altri 9 mila euro da pagare ad una scadenza più lontana, pena la chiusura dell’attività. Qualcuno ha osservato che la camorra accorda più tempo per pagare il pizzo.

Moglie e marito disperati, hanno fatto presente la loro impossibilità di pagare quelle cifre e tra le lacrime hanno chiesto comprensione. A nulla è valso. La burocrazia ha prevalso e i tecnici ligi al “dovere” se ne sono andati senza mostrare pietà..

Questa mattina Eduardo è stato trovato morto, sotto casa. Si è ucciso respirando il monossido di carbonio dallo scarico della sua automobile. Questo è il modo in cui il potere uccide, in cui i burocrati, al servizio del potere, nolenti uccidono. Burocrazia deriva dal francese bureau ("ufficio") unito al greco krátos ("potere") e con essa si intende l’insieme di persone e mezzi destinati alla realizzazione di un fine comune secondo criteri di razionalità, imparzialità, impersonalità. Il termine è definito in maniera sistematica da Max Weber e indica appunto il "potere degli uffici” o, più correttamente, una forma di esercizio dello stesso che – come troviamo scritto su Wikipedia – “si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutti e immodificabili dall'individuo che ricopre temporaneamente una funzione”.

Quello che dovremmo chiederci tutti noi, prima di tutto chi emana e poi chi applica queste leggi, è “Stiamo facendo la cosa giusta? Stiamo agendo per il bene di chi? Prima di fare una cosa del genere abbiamo applicato a noi stessi questi principi?” Mi viene inevitabile pensare alla situazione in casa nostra, nel nostro piccolo Comune. La lotta alla burocrazia dovrà essere uno dei nostri impegni, imprescindibile, inderogabile.



La burocrazia non uccide solo così platealmente, ma ha anche una maniera più lenta e subdola per farlo: i tempi di attesa per un esame medico specialistico possono “uccidere”, le lungaggini nel rilascio di una concessione possono “uccidere”, la mancata tempestività nel comprendere i problemi del cittadino può “uccidere”... uccidere l’economia, la voglia di fare, l’entusiasmo e la passione della gente. Per questo noi ci batteremo, per sburocratizzare la macchina amministrativa, per questo noi lotteremo, per combattere contro gli sprechi, per questo ci impegneremo, per rompere il sistema clientelare che soffoca la meritocrazia e “uccide” le capacità dell’individuo.

Scritto da Mario Menghini

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