lunedì 10 giugno 2013

Terni: parole e riflessioni.

Riflessioni su Terni
Nella premessa del mio contributo, per il programma del Gruppo “In Movimento”, titolavo:- “Terni, città industriale?” – Per molti la risposta più ovvia sarebbe Sì, ma ciò non è realistico. La storia di una città industriale infatti, dovrebbe essere identificabile nelle radici di una società locale che per vocazione e successivamente cultura proprie, studia, inventa e si applica affinchè l’impianto dia sempre i suoi frutti e se del caso, si rinnovi attraverso “innesti” di diversa origine, per migliorarne la qualità e perpetuarne la produttività, come nella migliore tradizione delle virtù della civiltà contadina, cui il nostro territorio, non bisogna dimenticarlo, è comunque fortemente legato.

La crisi industriale, è doveroso ricordarlo, dagli anni ’90 ha colpito in modo particolare l’economia ternana, segnando l’inizio di un evidente declino, determinato significativamente dalle politiche economiche nazionali e sovranazionali, cosa tra l’altro naturale se si considera il “ciclo” di un prodotto. Iniziando dal comparto chimico e passando successivamente a quello siderurgico, abbiamo assistito alla svendita dei brevetti di importanza strategica, come Polimero Polipropilenico e l’importantissimo Acciaio ternano, senza peraltro, assicurare nessuna garanzia in contropartita, per il sostentamento del tessuto economico e sociale locali. Conseguenza prevedibile, una perdita progressiva e significativa di posti di lavoro dei principali comparti produttivi e del loro indotto, oltre che naturalmente, del potenziale futuribile dei giovani abitanti ternani. Anche io sono convinto che siamo di fronte ad una crisi culturale e in quanto tale, prodotto della mancata lungimiranza dei nostri amministratori locali. Oggi più di prima mancano i capitali di investitori locali, italiani e sopratutto stranieri. Quali proposte? Terni per esempio è una città ricca di storia, di rilevanti risorse naturali e paesaggistiche che in questi anni avrebbero potuto essere sfruttate per rilanciare l’economia ternana, offrendo un richiamo per i possibili investitori.   L’unico tentativo di rilancio avvenne proprio in quegli anni ’90, grazie alla cultura di un uomo coraggioso, eletto a Sindaco, per la prima volta dopo decenni con un diverso orientamento politico,  che mise in evidenza la bellezza della nostra città. Ricordo ancora le testimonianze degli amici di Todi, Marsciano e Perugia che si congratulavano con me per il semplice fatto che trovavano piacere a visitare Terni durante le gite fuori porta, una città rinata, dicevano. Tornando al punto, sono mancate tra l’altro, politiche di sviluppo e sostegno ad una delle industrie che, nonostante tutto, continuano a mantenere in piedi l’economia di molte realtà locali, il turismo. Serve l’aiuto di un quadro normativo e organizzativo che agevoli gli auspicati investimenti e con esso, potremmo dare certezze in ogni aspetto.  Nessun investirore infatti vuole avere problemi, vuole sicurezze legate alla rapidità di risposte oltre che alla chiarezza di intenti, di amministratori lungimiranti e scevri da interessi clientelari,davvero orientati quindi al bene e all’interesse della propria comunità.

Scritto da Alessandro Sodano.

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