martedì 9 luglio 2013

E se terni dicesse basta alle sale da gioco?

Sale da Gioco, ne abbiamo bisogno?
Prendo spunto da una notizia apparsa sulla cronaca milanese del quotidiano La Repubblica il 18 giugno scorso. Nell’articolo si riportava la notizia che alcuni consigli di zona del centro di Milano hanno alzato voci di protesta per l’eccessiva presenza di sale videopoker e simili in zone popolate da anziani e da giovani. Il comune di Milano però si è difeso dicendo di non avere strumenti normativi per poter arginare il fenomeno, se non dare indicazioni alla Questura , che rilascia le autorizzazioni per questo tipo di attività, sulle zone meno opportune nelle quali farle aprire.
Come è di agevole visibilità in base all’esperienza quotidiana, Terni è molto interessata da questo fenomeno, che si è sovrapposto a quello già dilagante dei “gratta e vinci”.
Pare proprio che per molti nostri concittadini l’unica speranza in tempo di crisi sia ricorrere al gioco d’azzardo , seppur legalizzato e autorizzato con tutti i crismi. Terni come il resto d’Italia dunque. Premesso che ognuno con i suoi soldi fa come crede , e che chiunque decida di bruciare o gettare al vento i soldi guadagnati col lavoro o con la pensione è libero di farlo, può però l’ente che rappresenta la comunità cittadina rimanere indifferente a tutto questo? Si obietterà che anche le sale da gioco sono attività economiche, che sono regolarmente autorizzate , che c’è chi ci lavora e chi ci ha investito soldi per aprirle; bene, ma siamo sicuri che l’economia formalmente legale sia sempre “buona” per la comunità in cui si insedia? I danni sociali della dipendenza da gioco d’azzardo stanno cominciando ad emergere sempre di più; la città di Pavia, profondo nord produttivo e ricco, ha , prima in Italia, organizzato una fiaccolata contro il dilagare di queste attività. Voglia di proibizionismo? Aria di “Stato (o Comune) etico”? Oppure nascita della consapevolezza che il gioco d’azzardo può diventare un elemento devastante di disgregazione sociale , specie nelle città, come guarda caso Terni, maggiormente vulnerabili di fronte alla crisi economica globale? Ritengo che una riflessione seria su questo vada fatta. Anche a Terni.

Scritto da Andrea Dominici

1 commento:

  1. Sono daccordo andrea dominici,lo stato da una parte e'garante della legalita',e dall altra,specula ,sulle disgrazie altrui

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