martedì 9 luglio 2013

Terni, parole e riflessioni. 2° Capitolo

Terni, riflessioni.
Il mio primo articolo, pubblicato nel nostro blog “In Movimento”, è stato volutamente dedicato ad una personale analisi della odierna realtà ternana, vista e interpretata da uomo comune della strada, con il proprio vissuto e la propria cultura. 
Con questa premessa voglio introdurre il secondo capitolo per una nuova riflessione che mette appunto l’uomo al centro dell’attenzione. L’uomo inteso come persona umana, senza distinzioni di sesso, uomini e donne, ovvero persone che vivono la nostra città, la nostra realtà, proprio come me. 
Perchè mettere al centro di questa riflessione le persone, se il tema è la Città di Terni? 
Desidero porre una idea che in linea di principio rappresenta appunto, l’intento del gruppo “in Movimento”, ovvero fare la differenza.
Ma prima svegliamoci. 
Partiamo proprio da questo principio: uomini e donne, ragazzi e ragazze che nascono, crescono, studiano, lavorano, hanno trascorso, trascorrono e vorrebbero ancora trascorrere la loro vita, nella loro città. 
Già vorrebbero! Certo, oggi le prospettive non sono buone anzi direi quasi senza speranza. E invece no, non voglio accettare, comprendere sì ma accettare questo stato di cose no. 
Voglio battermi per questo, voglio fare emergere l’idea che sono proprio le persone che fanno la differenza, noi singoli, lo sapete e lo sappiamo! 
Noi che tutte le mattine ci alziamo e ci ritroviamo al bar davanti al solito caffè, piuttosto che al mercato a fare la spesa, oppure dal medico o all’anagrafe, in banca  oppure all’ASL, in ufficio o per strada, accompagnando i nostri figli a scuola o all’impianto sportivo. Siamo noi, le persone, i singoli che insieme diventiamo il popolo e quindi la cittadinanza. 
Cito questi esempi, proprio perchè rappresentano banalmente la nostra vita quotidiana. Non sono solo esempi,  ci dimentichiamo o non siamo consapevoli che essi sono cose che facciamo o servizi che utilizziamo tutti i giorni, servizi che a poco a poco vediamo ridotti in qualità e quantità. 
Siamo talmente assuefatti, presi dalle nostre cose che perdiamo il senso del nostro essere individui, i singoli che fanno l’insieme e non solo utilizzano ma gli stessi individui che lavorano e producono quegli stessi servizi. Ecco, tutti noi, tutti gli individui di questo insieme che chiamiamo cittadinanza, possono fare la differenza. Ogni Azienda, come ogni Ente, la fabbrica come la Scuola, non sono fatti di quattro mura e basta: sono fatti di persone! Le persone che vi lavorano che le amministrano, così come l’artigiano piuttosto che l’impiegato comunale, il funzionario come il dirigente, l’operaio come il medico. Persone, uomini e donne, individui come noi, come me che possono fare la differenza.
Svegliamoci da questo torpore e dall’illusione che siano sempre gli “altri”, la causa o la soluzione ai problemi della comunità, ai nostri problemi. Siamo tutti legati dallo stesso sistema di norme, di costumi e abitudini acquisite, per il semplice fatto di vivere in una determinata comunità. 
Tuttavia abbiamo tutti una cultura, un bagaglio di conoscenze una formazione data anche dalle esperienze trasmesse di generazione in generazione. Una preparazione che dovremmo applicare in maniera più pragmatica, più positiva e utilitaristica, smettendo per esempio, di lamentarci tra noi quando ci incontriamo davanti a quel caffè piuttosto che dal medico o in ufficio. Cominciamo a denunciare apertamente cosa non và e perchè, anche partendo dalle piccole cose, ma facciamo anche in modo di farle funzionare, offrendo noi tutti, il nostro contributo civico e sociale, educazione e cultura. 
Certo i danni che sono stati fatti in questi anni sono tanti e non sarà semplice metterci riparo. Tuttavia, credo fermamente che se cambieremo atteggiamento noi stessi verso le istituzioni e le amministrazioni di questa città, in maniera più positiva, determinata e propositiva, vedremo cambiare rapidamente anche la nostra comunità e i risultati saranno sorprendenti. Siamo noi che possiamo assicurarci il futuro, diamo spazio alle idee, diamo spazio alle azioni mettendoci “In Movimento” noi verso il futuro che vogliamo, per noi e per i nostri figli, per la nostra amata città.

Scritto da Alessandro Sodano

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